Ci sono poesie che lette una prima volta risuonano in noi così forte da non poterle più scordare. Io ho ricordi precisi di molte prime letture delle mie poesie preferite, e sempre, a ripensarci, mi assale quella sensazione di raccoglimento e pienezza, di comprensione e significato che avevo provato. Ho provato questa risonanza anche nella lettura di molti dei brani che compongono la raccolta di poesie “Cristalli e frattaglie” della giovane poetessa Letizia Simioni.
“Cristalli e frattaglie” è una raccolta di poesie divisa in cinque parti che mira a indagare quei sentimenti antitetici propri di un animo inquieto. Si parte dai Cristalli, le fragilità che sono anche delle bellezze. Simioni scrive:
“Ci pensi mai
A quanti prima di noi
Hanno già pensato
Le stesse cose?
A come
Il piccolo pezzo
Di mondo appartiene
Non sia speciale?”
Poi il Limbo, momento di purificazione. Arrivano quindi le Frattaglie, quei sentimenti che vorremmo non provare e buttare via, quei rimasugli della nostra coscienza che però fanno parte di noi. Leggiamo:
“Perché spegnersi è peggio
Che vivere d’ardimento
Perché vivere è peggio
Che spegnersi, e bruciando”
E poi arriva l’Amore che, nella costruzione architettata da Simioni, è l’elemento salvifico, una temporanea soluzione per trovare l’equilibrio.
Una raccolta di poesie che non posso che consigliarvi, se volete leggere qualcosa di fresco che vi possa entrare nel cuore. Un viaggio di scoperta che oscilla dal tono fiabesco a quello più cupo e introspettivo.
Nonostante la giovane età, Letizia Simioni è riuscita a creare un’opera sofisticata ma che parla a tutti gli animi. Simioni vive a Cornegliano (TV) e frequenta la facoltà di lettere moderne a Venezia.
Il libro è edito Edizioni Dialoghi. Ringrazio Letizia per avermene inviato una copia. #gifted
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