Ci sono poesie che lette una prima volta risuonano in noi così forte da non poterle più scordare. Io ho ricordi precisi di molte prime letture delle mie poesie preferite, e sempre, a ripensarci, mi assale quella sensazione di raccoglimento e pienezza, di comprensione e significato che avevo provato. Ho provato questa risonanza anche nella lettura di molti dei brani che compongono la raccolta di poesie “Cristalli e frattaglie” della giovane poetessa Letizia Simioni. “Cristalli e frattaglie” è una raccolta di poesie divisa in cinque parti che mira a indagare quei sentimenti antitetici propri di un animo inquieto. Si parte dai Cristalli, le fragilità che sono anche delle bellezze. Simioni scrive: “Ci pensi mai A quanti prima di noi Hanno già pensato Le stesse cose? A come Il piccolo pezzo Di mondo appartiene Non sia speciale?” Poi il Limbo, momento di purificazione. Arrivano quindi le Frattaglie, quei sentimenti che vorremmo non provare e buttare via, quei rimasugli della nostra coscienza...
γηράσκω δ’αἰεὶ πολλὰ διδασκόμενος - invecchio imparando sempre molte cose