Una delle scienze che per eccellenza si occupano dell'antichità è la filologia. Il termine filologia deriva dal greco ϕιλο- (filo-) + λόγος (logos). La parola ϕιλολογία si trova per la prima volta in Platone, dove viene impiegata con il significato di «amore per la discussione». Solo più tardi assumerà il valore di «amore per il sapere».
La filologia, nata in epoca alessandrina ad opera degli studiosi che operavano nella Biblioteca di Alessandria, si sviluppa come scienza moderna solo nell'Ottocento, quando inizia a configurarsi come disciplina che, attraverso l’analisi linguistica e la critica testuale, mira alla costruzione e alla corretta interpretazione dei testi scritti. Sempre nello stesso periodo si inizia a parlare di filologia classica, specializzata nello studio di testi antichi greci e latini.
La filologia si focalizza sull’analisi dei testi con lo scopo di risalire alla forma originale dell'opera o, perlomeno, a quella più vicina ad essa. Nel corso della trasmissione di un'opera, infatti, numerosi sono gli errori e gli accidenti a cui il testo può andare incontro. Ogni errore, anche il più piccolo, può avere conseguenze, indirizzando su piste diverse da quelle intraprese dall’autore. La filologia mira ad eliminare gli errori dal testo o, perlomeno, ad individuarli e segnalarli qualora risultino ineliminabili.
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