Se cercate un libro inquietante e vertiginoso ho io un consiglio per voi, pescato tra i grandi classici della narrativa europea di inizio Novecento.
Parlo di Doppio Sogno di Arthur Schnitzler, direttamente dal decadentismo viennese della prima metà del XX secolo. Libro breve ma complesso, con uno stile vorticoso che mira a stordire il lettore esattamente come lo sono i personaggi stessi.
I protagonisti sono Fridolin e Albertine, coppia felicemente sposata e con una figlia. Dopo aver partecipato a una festa in maschera, entrambi confidano all'altro di aver ricevuto delle offerte amorose e di aver goduto per questo. Inoltre raccontano di amori passati. Si ritrovano così in una situazione particolare in cui aleggia un leggero astio tra le parti, pur non facendo cenno a un litigio. Da ciò, però, si dipana il "doppio sogno del titolo": Albertine, infatti, la notte farà un sogno alquanto inquietante che vede tra i personaggi anche il marito; Friodolin, invece, vive una situazione al limite dell'incredibile partecipando a un ballo in maschera a cui non era stato invitato e mettendosi nei guai. Il finale del libro arriva stordito.
Sono gli anni dei primi studi sulla psiche, sui bisogni e sui piaceri umani. Freud aveva pubblicato alcune delle sue opere principali le sue opere e con Schnitzler intraprendeva una corrispondenza. Arthur gioca con la psiche e il desiderio dell'uomo proprio in ottica psicanalitica.
Un ottimo libro da leggere se si desidera una lettura breve ma di grande spessore, capace di stordirvi con un viaggio all'interno della psicologia dell'uomo.
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